Il Gonfalone del Comune di Osio Sotto
Nel medioevo, il Gonfalone era adottato come insegna dai Comuni, oggi è lo stendardo di Province, Regioni, Comuni e Associazioni.
I Gonfaloni ufficiali, secondo la legge italiana, devono essere:
«di un metro per due, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma dell’ente, sospeso mediante un bilico mobile ad un’asta ricoperta di velluto dello stesso colore, con bullette poste a spirale, e terminata in punta da una freccia, sulla quale sarà riprodotto lo stemma, e sul gambo il nome dell’ente. Il drappo, riccamente ornato e frangiato sarà caricato, nel centro, dello stemma dell’ente, sormontato dall’iscrizione centrata (convessa verso l’alto) dell’ente. La cravatta frangiata dovrà consistere in nastri tricolorati dai colori nazionali» (art. 5, R. D. 7 giugno 1943, n. 652)
I “Gonfaloni” di Osio Sotto
Il Gonfalone usato ad Osio presentemente, ha una storia abbastanza recente, Il 17 febbraio 1962 il consiglio comunale, presieduto dal sindaco Francesco Cologni, approvò all’unanimità il bozzetto. Lo studio che ne progettò ( Studio Araldico di Genova ) l’immagine su commissione del direttore dell’Archivio di Stato di Bergamo, Nicola Raponi ebbe il nulla osta il 1°Novembre 1962 con queste motivazioni :
I due Osio con la chiesa di San Zenone, erano già noti nel 1100. Questi due villaggi vennero più volte vessati dalle fazioni che nei primi anni del 1300 iniziarono le lotte per la supremazia politica e territoriale dell’Italia Settentrionale. Questo contrasto si accentuò particolarmente ove i potentati militavano o per l’impero o per il papato. Il bergamasco fu teatro, in questo periodo, di guerre continue, i paesi, privi di difese e i loro abitanti male armati, subirono saccheggi, devastazioni e incendi. Il progetto araldico vuole ricordare questo stato di cose e simboleggia nel grifone e nelle spade la ferocia di quelle bande di ventura che si accanivano contro le povere popolazioni.
Su fondo di rosso, il grifo d’argento è un’anima le di fantasia, formato dalla testa, dal becco, dalle zampe anteriori e dalle ali di un’aquila; dalla coda e dalle zampe posteriori di un leone; infine dalle orecchie di un cavallo. Con il termine accollante, erroneamente usato il temine accollato, ci si riferisce ad una figura araldica che copre parzialmente un’altra, in questo caso i due spadoni dello stesso in Croce di Sant’Andrea con le punte rivolte in alto, dello stesso smalto del grifone.
Al centro il Sindaco Cologni Francesco, che approvò con il consiglio comunale nel Novembre 1962 il bozzetto dello stemma comunale.
Il Vecchio Stemma
E’ nel 1924 che un regio decreto obbliga ogni comune a dotarsi di uno stemma che lo contraddistingua, Osio si rivolge allo Studio Araldico di Padova, commissionandolo il 19 Maggio 1939.
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Ma ad approvare lo stemma è la Prefettura politica di Bergamo nel Maggio 1939
Con l’avvento della guerra, lo stemma fu dimenticato e logicamente mai usato dopo il conflitto.