La guerra d’Abissinia degli Osiensi

8 Settembre 2024 0 Di Itervitae

La guerra d’Abissinia, oggi Etiopia, ebbe inizio nel 1935 con l’invasione delle truppe Italiane il 3 Ottobre e si concluse il 5 Maggio 1936.

I MOTIVI

l’incidente dei pozzi di Ual Ual al confine Italo Etiopico del 5 dicembre 1934 fu il “Casus Belli” di questo conflitto, chiaramente solo una scusa per permettete alle truppe di mussolini di occupare uno “Spazio al sole in africa” L’Etiopia era l’unico stato, insieme alla Liberia, ancora indipendente, e quindi una sua eventuale invasione non avrebbe dovuto provocare, in teoria, nessun intervento internazionale. Oltre a ciò, con la vicinanza dell’Eritrea a nord e della Somalia italiana a sud, si sarebbe potuta determinare la creazione di un’importante zona di influenza italiana “L’impero”.

La Guerra

Fu una guerra terribile che costò la vita a 275.000 soldati etiopi (500.000 furono i feriti), a 4.350 tra soldati e civili italiani e a 3.000/4.500 ascari, militi indigeni che combattevano con le forze coloniali, (9.000 furono i feriti). Non sarà una guerra lampo, anzi; l’avvicinamento ad Addis Abeba è faticoso e macchiato dal ricorso alle armi chimiche e stragi di civili. Alla fine, dopo aver cambiato anche i vertici militari, Mussolini dichiara vittoria, parla di Impero fascista. Ma lo stato africano non sarà mai del tutto conquistato e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale porterà un brusco risveglio. Il bilancio dei sette anni di guerra è decisamente fallimentare. La Campagna d’Africa Orientale non è un’invenzione fascista, fu anzi inaugurata dal governo Crispi nel 1889 contro l’imperatore Menelik II d’Etiopia, che, asceso al trono quello stesso anno, aveva avviato un processo di modernizzazione del paese e allargato i confini del suo impero fino ad inglobare i territori a maggioranza musulmana. All’invasione della regione del Tigrè gli Etiopi risposero con forza, anche in grazia della superiorità numerica, e la ben nota sconfitta di Adua portò alla caduta del governo Crispi. Il 7 maggio l’Italia annetté ufficialmente l’Abissinia e il 9 maggio, dal balcone di Palazzo Venezia, Mussolini annunciò la fine della guerra e proclamò la nascita dell’Impero, riservando per Vittorio Emanuele III la carica di imperatore d’Etiopia e per entrambi quella di primo maresciallo dell’impero.

Gli orrori del colonialismo Italiano

Il mito della presunta “diversità” del nostro colonialismo, della sua umanità e tolleranza, ha a lungo consentito di rimuovere i sensi di colpa e oscurato la necessità di un’indagine rigorosa. La guerra chimica scatenata dal fascismo in Etiopia rimane uno dei capitoli più oscuri e controversi del nostro recente passato.

La fine dell’impero

L’Africa Orientale Italiana (Aoi) cadde nel 1941 sotto l’avanzata delle truppe inglesi e del Commonwealth, mentre nel 1943 fu la volta della Libia. La rinuncia da parte della nuova Italia repubblicana ai possedimenti africani venne formalmente sancita nel Trattato di pace di Parigi del 1947

I Soldati di Osio Sotto

I Soldati Osiensi che parteciparono alla guerra dal 1935 in Abissinia furono due :

Soldato Pinotti Giuseppe, di Natale e Consonni Anna, nato a Osio Sotto il 10 Settembre 1910, Legionario del terzo Battaglione complementi, terza Compagnia della Divisione “28 Ottobre”. Deceduto il 21 Agosto 1936 e sepolto al Cimitero di Adigrad, Etiopia, tomba n°111

Soldato Pesenti Carlo, di Luigi, nato a Osio Sotto il 4 Marzo 1912, Legionario Volontario della Divisione “28 Ottobre” dal 1935, dal 1936 Legionario del 14° Battaglione “Bergamo” sul fronte Greco-Albanese, caduto in combattimento il 6 Febbraio 1941 a Scialesit, Grecia.